martedì 23 giugno 2015

Laura Antonelli e l'educazione di genere.

Non ne conoscevo la storia...
emblematica quanto triste! Simbolo di una donna, mi sembra, fragile psicologicamente, che nel suo aspetto fisico aveva trovato tutte le sue sicurezze confortate dalla sua carriera. 

"Una delle più belle attrici". 

Poi il corpo cambia com'è normale che sia e lei pare non accettasse i segni dell'età... quante come lei? 

Perché guardarsi con gli occhi degli uomini? 

Proprio in questo stupido periodo in cui si parla tanto di educazione di genere inorridisco a sentire i commenti su questa donna. La cosa più "gentile" che ho sentito è stata che lei non ha potuto realizzare il suo essere donna nel diventare moglie e mamma perché ha trovato solo uomini che hanno approfittato di lei. O MAMMA MIA! 

Essere donna, quindi, quando hai finito di essere bella, significa essere moglie e mamma! 

Educazione di genere è questo e lei ne è stata la vittima più esemplare. 

domenica 14 giugno 2015

La Francia, ovvero i paesi non di frontiera

Come possono?
Noi ci indigniamo per le parole mai (o quasi mai) attuate dei leghisti di turno, ma proprio nella Lombardissima Milano c'è un sistema d'accoglienza che inorgoglisce. Ci indigniamo quando il governo manda le forze dell'ordine a sgomberare piazzali e stazioni... che pena quelle immagini! 

E poi il governo francese che fa? 
RESPINGE! Al confine tra Liguria e Francia, respinge! 

Cosa pensano i francesi?
Dove sono i loro centri di accoglienza e smistamento?

martedì 17 febbraio 2015

Il libro di Augias

Ho appena finito di leggere il libro "Il lato oscuro del cuore" di Corrado Augias. 
Non credo sia scritto benissimo ma è bello. Arricchisce. 
È bello imparare da un romanzo! 

martedì 27 gennaio 2015

Giorno della Memoria

Io non ho bisogno del giorno della memoria per ricordare l'olocausto per via della mia memoria familiare...
ma a qull'europeo che non lo ricorda o fa finta di non ricordarlo, in particolare quell'italiano, che pensa che in guerra noi eravamo solo i fascisti e neanche fino all'ultimo... a lui/lei voglio ricordare...
Noi abbiamo partecipato in maniera attiva alla seconda guerra mondiale, al concetto di razza e a tutte le aberrazioni che ha portato con sé.
Noi avevamo Lombroso ed altri eminenti scenziati.
Noi abbiamo fatto un razzismo all'italiana, è vero, e forse non sistemico vista la nostra incapacità di popolo di non contraddirsi, ma l'abbiamo fatto.
Noi in quanto italiani.
Noi in quanto europei.
Loro, i nostri genitori e nonni, il nostro sangue erano lì.

Non storciamo il naso. Anche il più convinto pro-palestina-libera non può dimenticarlo.

domenica 18 gennaio 2015

I peli sotto le ascelle e la mela proibita.

A dodici anni per un bambino inzia la "tempesta ormonale": il corpo si trasforma e con esso i pensieri che piano piano si concentrano proprio su quel corpo in cambiamento; lo guardano in modo diverso, lo scoprono con tutti i sensi, lo fanno proprio... Il corpo diventa intimo e l'intimo si protegge. 
Ecco che il bambino che non conosce la vergogna del corpo con i primi peli sotto le ascelle comici a coprirsi dai genitori e a difendere le proprie intimità. 
Pensando a questo mi viene a mente il parallelismo con la storia dell'essere umano che è racchiusa nell'antico testamento. Mi sembra di avere finalmente ben chiaro che la mela proibita non è altro che l'esplorazione del corpo, la scoperta della sessualità, tant'è che una volta colta Adamo ed Eva si nascondono le parti intime. 
Poveri adolescenti sgridati e incompresi dal padre... in ogni essere umano la storia di Adamo ed Eva si ripete all'infinito ad ogni adolescenza. Il pelo sotto l'ascella è come la mela proibita. 
Però i tempi cambiano... lasciamo cogliere questa mela con serenità. Cosicché non ne consegua vergogna ma orgoglio dalla scoperta del corpo!

lunedì 1 dicembre 2014

Il tempo

Due settimane a lavoro come due giorni... 
due settimane a casa come due mesi...
è la relatività del tempo: non è permesso goderne quando si ha bisogno di riposo, in quel caso sembra non bastare mai. 
La testa piena di lavoro, di emozioni da lavoro, si svuota da analisi e riflessioni. Perché per analizzare e riflettere bisogna avere tempo...
... eh ma io non cedo! Il tempo di riadattarmi e il mio cervello riuscirà ad accorciare i tempi di ripresa...
sorridere, lavorare e riflettere!